Storia del ritratto in cera
Un saggio
Julius von Schlosser
a cura di Andrea Daninos
Mai l’arte figurativa si è tanto adoperata per ricreare l’immagine speculare della realtà, mai ha preso così alla lettera la favola di Narciso
J. von Schlosser
A cento anni dalla sua pubblicazione originale esce la Storia del ritratto in cera di Julius von Schlosser, a cura di Andrea Daninos e nella traduzione di Davide Tortorella.
Come già per La letteratura artistica (1924) e per Raccolte d’arte e di meraviglie del tardo Rinascimento (1908), l’opera di Schlosser costituisce il testo fondante sul tema fascinoso, ma fino al 1911 praticamente ignorato dalla critica d’arte, del ritratto in cera. Schlosser dispiega la sua erudizione in un excursus che spazia dalle maschere funebri romane ai riti bizantini, dai voti in cera della Firenze medicea alle figure di Madame Tussaud, non trascurando i funerali reali in effige.
L’edizione italiana offre al lettore non solo il testo integrale di Schlosser, comprese le magnifiche tavole in bicromia che lo illustravano nel lussuoso «Jahrbuch» del Kunsthistorisches Museum di Vienna, ma soprattutto è corredata da un apparato di note che aggiornano e ampliano il testo originale. Il volume comprende un atlante illustrato a colori sul ritratto in cera in Europa, fornendo così la prima e più completa panoramica di quanto resta di questa produzione, e la prima bibliografia ragionata sulla ceroplastica, che include oltre alla ritrattistica anche cere anatomiche, votive, botaniche e altro, a cura di Andrea Daninos.
Andrea Daninos si dedica da anni allo studio della ceroplastica e sul tema ha pubblicato vari articoli. Nel 2009 ha tenuto un corso di specializzazione all’Università Statale di Milano sulla storia della scultura in cera. Vive e lavora a Milano.