Michèle Sacquin

Gatti di biblioteca

Prefazione di Pierre Rosenberg

Mia-O, 1
2010, 208 pp., 144 ill. a colori
16,5x24 cm
ISBN: 9788889854488

€ 25,00  € 23,75
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Quarta

"L’antica biblioteca dei re di Francia ospitava dei gatti? Come facevano i conservatori dell’epoca a condurre a buon fine la lotta contro i topi, come si proteggevano da questi feroci roditori?" Non so come rispondere a questa domanda. In compenso so che l’attuale Bibliothèque nationale de France, qualunque sia la sua sede, rue de Richelieu o quai François-Mitterand, accoglie migliaia di gatti (e di gatte) di ogni razza, di ogni paese, di ogni secolo. Hanno un elemento in comune, uno solo: nella loro stragrande maggioranza sono dei gatti di carta. Gatti di carta! Immagino gli amici dei gatti rivoltarsi. Gatti di carta Rettifico. Gatti su carta: così è meno umiliante. Di ogni sorta di carta: carta bibbia, carta di stracci, carta di giornale, carta Canson o vergata, carta da lucido o carta fotografica, bristol o cartone, senza dimenticare la carta pecora, pergamena o velino, senza dimenticare, soprattutto, la carta patinata «papier couché» in francese; sulla quale, tutti gli amici dei gatti lo sanno, il gatto ama accucciarsi. Sotto la penna di Michèle Sacquin, conservatrice alla Bibliothèque nationale de France, scopriamo che i «gatti di biblioteca» passeggiano a centinaia sulle pagine dei libri, si rincorrono sui margini dei manoscritti medievali, si accucciano tra l’Adamo ed Eva di Dürer o fanno capolino dalla miniatura dell’arca di Noè. Selvatici o domestici che siano finiscono tutti nelle classificazioni di naturalisti come Buffon, che li detesta, o glorificati nei trattati di Moncrif e Champfleury, che li adorano. Candidi o lascivi posano per Callot, Hiroshige, Utamaro, Steinlen o Manet, Bonnard, Dufy, Picasso. Incarnano ogni sorta di ambiguità semantica grazie a Boucher, Toulouse-Lautrec, Foujita o Jules Chéret, e i loro «occhi belli misti d’agata e metallo», celebrati da Baudelaire, si fissano per l’eternità nell’obiettivo dei fotografi. Sorridenti secondo Grandville, o con gli stivali per Gustave Doré, spesso caustici e quasi mai innocenti, i gatti popolano le favole: da Esopo ai cantastorie persiani, da La Fontaine a Collodi, fino a guadagnarsi un posto nel panteon delle muse, condividendo l’intimità di poeti e scrittori come Montaigne, Hoffmann, Carroll, Hugo, Lear, Colette, Eliot, Kipling, Neruda Pierre Rosenberg, che ha celebrato i felini del Louvre nel Gatto nell’arte del 1987, rende qui omaggio con la sua prefazione ai «gatti di carta» di una delle più grandi biblioteche al mondo. Il primo libro sui gatti fatto di gatti sui libri: centinaia di immagini inedite dalla straordinaria collezione di volumi, manoscritti e stampe della Bibliothèque nationale de France.

Allegati
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Indice

SOMMARIO

7 Prefazione 7

19 Una storia del gatto 19

63 Racconti di gatti 63

91 Un amore di gatto 91

115 Pussycat 115

159 Gatto musa 159

200 Epilogo 200

203 Ringraziamenti 203

204 Bibliografia 204

206 Crediti fotografici 206

Autore

Michèle Sacquin
Archivista e paleografa, è conservatrice capo al Dipartimento dei manoscritti della Bibliothèque nationale de France.