Claudio Gulli

La collezione Chiaramonte Bordonaro

Nella Palermo di fine Ottocento

Saggi in Officina
2021, 448 pp., 136 a colori, 203 b/n
Brossura, 17x24 cm
ISBN: 9788833670386

€ 35,00  € 33,25
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Quarta

Nel panorama del collezionismo siciliano, il senatore Gabriele Chiaramonte Bordonaro (1834-1913) è una figura d’eccezione. Il libro indaga il percorso culturale di questo collezionista-amatore, con particolare attenzione ai dipinti da lui raccolti. Rampollo di una delle famiglie più ricche dell’isola, Bordonaro si forma fra Roma e Firenze, viaggia nelle capitali europee, visitando musei e acquistando da antiquari e case d’asta. Più di quattromila oggetti e oltre quattrocento dipinti vanno a costituire una collezione dove spiccano alcune opere di grande qualità. A Palermo, nel 1892, Bordonaro commissiona all’architetto Ernesto Basile un ampliamento della sua villa, per ospitare la sua raccolta. Le fotografie eseguite dalla ditta Alinari nel 1897 restituiscono gli ambienti di questo museo privato, che diventa un punto di riferimento per conoscitori e studiosi di passaggio a Palermo nel primo decennio del Novecento, stagione dorata per la città. Gli scambi con Bernard Berenson, Adolph Goldschmidt, Gustavo Frizzoni, Hermann Voss, Adolfo Venturi e tanti altri grandi nomi della storia dell’arte del tempo, spingono Bordonaro ad aggiornare i suoi inventari e a studiare le nuove personalità artistiche messe in luce dai conoscitori. La vita di Bordonaro, documentabile attraverso fotografie d’epoca, ricevute d’acquisto, appunti sulle opere, lettere e interventi parlamentari, attraversa l’Italia di Garibaldi e quella di Crispi. Senatore della Destra storica, Bordonaro interviene anche nel dibattito sulla tutela, da «proprietario» deluso dalla politica nazionale e difensore dei suoi interessi. Da leggere come un romanzo, il libro riporta alla luce una notevole collezione storica di primitivi, dove spiccano le presenze toscane, olandesi e fiamminghe, in linea con il gusto del tempo.

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Autore

Claudio Gulli
ha studiato Storia dell’arte all’Università degli studi di Siena e alla Scuola Normale Superiore. Fra 2009 e 2011, ha lavorato al Département des Peintures del Louvre: i suoi contributi su Leonardo da Vinci hanno riguardato la fortuna letteraria del San Giovanni Battista (Skira, 2009) e della Sant’Anna di Leonardo da Vinci (Officina Libraria, 2011). A partire dal 2016, lavora come storico dell’arte a Palazzo Butera, a Palermo, dove i collezionisti Francesca e Massimo Valsecchi apriranno un nuovo centro di arte antica e contemporanea.