Castelnuovo e Ginzburg rileggono la storia dell’arte italiana mettendo in discussione uno dei dogmi su cui si era basata per secoli. Tale dogma identificava il centro (o i centri) come luogo della creazione artistica, mentre dava alla periferia il significato riduttivo e negativo di semplice lontananza dal centro. Contro questa identificazione tra periferia e ritardo artistico, questo libro racconta la relazione tra «centro» e «periferia» in maniera meno gerarchica (evitando di parlare di una semplice diffusione dei modelli artistici dal primo verso la seconda), ma anche meno pacifica. Spesso infatti, anche quando sembra adeguarsi alle indicazioni del centro, la periferia – o, meglio, le periferie – lo fanno in maniera creativa o comunque a prezzo di resistenze, da conoscere e comprendere. Quello che in origine era capitolo della Storia dell’arte italiana Einaudi è oggi un libro utile non solo agli storici dell’arte per capire come si sia evoluta la carta geografica della produzione artistica italiana, ma a chiunque sia interessato a capire come i modelli estetici estendano la loro influenza sulla società ed, eventualmente, come ribaltare questo stato di cose.
SOMMARIO
7 Prefazione
15 1. Periferia e provincia
16 2. Il caso italiano
17 3. La << Storia >> del Lanzi
22 4. Storia artistica e distribuzione geografica
27 5. Città capitali e città suddite
32 6. Concorrenza e società civile
34 7. Gli squilibri territoriale
36 8. Questioni di lunga durata
49 9. La dislocazione dei centri artistici
41 10. Le città comunali
43 11. Centri di innovazione e aree di ritardo
45 12. Periferizzazione e declassamento
47 13. Vasari
57 14. Fine del policentrismo e nascita della << terza maniera >>
58 15. Un caso esemplare: l'Umbria
61 16. Riflusso e ritardo in periferia
63 Tavole
113 17. Ritardo periferico o ritardo di metodo?
114 18. Periferia come scarto
119 19. La resistenza al modello
120 20. Modello e nuovo paradigma
123 21. L'alternativa di Avignone
124 22. Le regioni di frontiera
127 23. L'esilio del Lotto
129 24. Urbino e Barocci
130 25. Il Seicento e il Settecento
132 26. Centro e periferia, persuasione e denominazione
134 27. La dominazione simbolica
137 28. La dinamica delle opere
139 29. La dinamica degli artisti
142 30. La dinamica dei committenti
144 31. La Chiesa dopo Trento
146 32. I conti con l'Europa
153 Note
Enrico Castelnuovo
storico dell'arte italiano (Roma 1929-Torino 2014). Laureatosi a Torino con Anna Maria Brizio, si è specializzato a Firenze con Roberto Longhi (1954) con la tesi poi pubblicata in un volume dal titolo Un pittore italiano alla corte di Avignone. Matteo Giovannetti e la cultura in Provenza nel sec. XIV (1963; nuova ed. ampliata 1991). Ha insegnato a Losanna (1964-83), Ginevra (1970-71) e Torino (1979-82), e dal 1983 è stato professore di storia dell'arte medievale presso la Scuola normale superiore di Pisa.
Carlo Ginzburg
uno storico italiano. Ha insegnato Storia moderna a Bologna, negli Stati Uniti (Yale, Princeton), a Londra (Warburg Institut) e Parigi (Ecole Pratique des Hautes Etudes) ed è professore emerito alla Scuola Normale Superiore di Pisa. Collabora a numerose riviste di studi storici («Annales», «Quaderni storici»). Ha pubblicato I benandanti (1966), Il formaggio e i vermi (1976), Indagini su Piero
(1981), Rapporti di forza (2001), Il filo e le tracce (2006) e Paura reverenza terrore (2015).