Barocco in chiaroscuro

persistenze e rielaborazioni del caravaggismo nell'arte del Seicento. Roma, Napoli, Venezia 1630-1680

A cura di Alessandro Cosma, Yuri Primarosa

Saggi in Officina
2020, 416 pp., 125 a colori, 125 b/n
17x24 cm
ISBN: 9788833671215

€ 39,00  € 37,05
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Quarta

Il volume raccoglie gli atti del convegno tenutosi nel giugno del 2019 a Palazzo Barberini, al termine della mostra Il trionfo dei sensi. Nuova luce su Mattia e Gregorio Preti. Giovani studiosi ed esperti di fama internazionale riconsiderano nel libro, attraverso diversi approcci metodologici, un importante nodo critico della pittura seicentesca: i tempi e i modi in cui le diverse declinazioni del naturalismo caravaggesco si sono susseguite o, per meglio dire, sovrapposte alle variegate istanze classiciste e barocche nei decenni centrali del secolo. Si è soliti leggere nei manuali di storia dell’arte e in molti saggi specialistici che la moda generata dalle opere di Caravaggio si sia rapidamente conclusa attorno al 1630, ovvero all’indomani del ciclo di tele commissionato da Asdrubale Mattei e della tragica scomparsa di Valentin de Boulogne (1632). Ma le cose sono andate proprio così? È davvero questa la fine anagrafica del caravaggismo? Esisteva una fetta di mercato che, ancora negli anni Trenta, Quaranta e Cinquanta, richiedeva opere dipinte dal naturale qualificate da forti contrasti chiaroscurali? Per rispondere a queste domande si è scelto di prendere in esame tre differenti contesti culturali e geografici, ognuno dei quali fortemente caratterizzato in senso pittorico: Roma, Napoli e Venezia. I tre centri, non a caso, sono quelli che Mattia Preti toccò nel corso della sua lunga carriera, mantenendo viva nel pieno Seicento la grande tradizione naturalistica che all’inizio del secolo aveva conosciuto i suoi momenti più alti nella capitale papale e in quella vicereale. Del resto, mentre Andrea Sacchi e Pietro da Cortona meravigliavano il mondo con le volte di Palazzo Barberini, numerosi altri artisti più o meno noti – tra cui Ribera, Spadarino, Mendozzi, Chiesa, Stomer e il giovane Luca Giordano – continuavano a dipingere nel solco caravaggesco. Pur con le debite differenze dovute alla specificità della produzione pittorica delle tre città, non si tratta di episodi marginali e attardati bensì di importanti testimonianze di un gusto ancora vivo e fecondo, frutto di una mutata sensibilità e di nuovi valori formali.

Allegati
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Indice

SOMMARIO

7 Prefazione di Flaminia Gennari Santori

9 Introduzione di Alessandro Cosma, Yuri Primarosa

13 Francesco Gatta. «Dipingere di maniera, e con l’esempio avanti del naturale»: nuove proposte per Baldassarre Aloisi detto il “Galanino” e alcune considerazioni sugli sviluppi del naturalismo tra Roma e Napoli

40 Francesca Curti. Bartolomeo Mendozzi alias Maestro dell’Incredulità di San Tommaso: un allievo di Manfredi nella Roma degli anni Trenta e Quaranta

54 Mario Epifani, Paolo Gili. Appendice. Il restauro della Cena in Emmaus di Bartolomeo Mendozzi .

59 Yuri Primarosa: Nuove scoperte su Mattia e Gregorio Preti. Il Cristo e la Cananea restaurato,i quadri di Santa Maria dell’Anima e altri inediti

73 Massimo Brunetti, Alessandra Percoco, Paola Surace. Appendice I. Il restauro del Cristo e la Cananea di Mattia Preti

77 Mariarosaria Di Napoli. Appendice II. Il restauro della Sant’Orsola di Gregorio Preti.

Alessandro Cosma. L’addio al caravaggismo: Mattia Preti a Sant’Andrea della Valle. Con una postilla sull’Allegoria dei cinque sensi

92 Tommaso Borgogelli Tre dipinti giovanili di Gregorio Preti, una Giuditta con la testa di Oloferne e una sottrazione ad Andrea Vaccaro

104 Francesco Petrucci. I «tenebristi» romani e il Cavalier Beinaschi. Considerazioni generali e qualche novità

122 Luca Calenne. Una roccaforte caravaggesca nella Roma barocca: la bottega di Romualdo e Leonardo de Sanctis dalla Sapienzaal Campidoglio e i loro rapporti con Mattia e Gregorio Preti

150 Chiara Cerica. Mattia e Gregorio Preti nella Pontificia. Insigne Accademia dei Virtuosi al Pantheon

158 Gianni Papi. Sopravvivenze riberesche a Roma:aggiunte al catalogo di Pasquale Chiesa

170 Alessandra Cosmi. Tra naturalismo e neovenetismo: il colore di Andrea Sacchie la sua fortuna all’interno della bottega

181 Enrico Ghetti. Sguardi al passato e impressioni napoletane nella pittura di Francesco Stringa.

191 Francesco Grisolia «Con pochi segni per lo più di carbone su carte oscure, e con pochi lumi di lapis bianco prendeva dal naturale»: Giovan Battista Beinaschi e il disegno in chiaroscuro

212 Itay Sapir. Stylistic Survival as Prophesy: Ribera’s persistent Caravaggism at the Certosa di San Martino

226 Viviana Farina. Luca Giordano giovane: sulle orme di Ribera

242 Yuri Primarosa. Luca Giordano tra Napoli e Venezia: un capolavoro ritrovato

253 Enrico De Nicola. Tracce di Mattia Preti in disegni noti e inediti di Francesco Solimena e un nuovo foglio di Luca Giordano

280 Ruggiero Doronzo Carlo Rosa in Puglia: dai riflessi naturalistici al classicismo 280

305 Francesco Lofano. Le difficoltà di Carlo Rosa tra viceré e prelati: il caso del soffitto di San Nicola

331 Michele Nicolaci Venezia (anti)caravaggesca. Itinerario critico in chiaroscuro (1620-1660)

356 Debora Tosato. I «Tenebrosi» nella pittura veneziana della seconda metà del Seicento: la fortuna critica e il caso di Antonio Zanchi 356

368 Loredana Pavanello «Con ombreggiamenti assai caricati». La pittura tenebrosa di Antonio Zanchi e le «diramazioni del caravaggismo» alla Scuola veneziana di San Fantin

390 Anna Orlando. Il «lato oscuro» del barocco genovese: ultimi bagliori di caravaggismo da Fiasella a Guidobono

406 Indice dei nomi

415 Crediti fotografici