Giorgio Vasari

Andrea Mantegna

Edizioni del 1550 e 1568

A cura di Louis Frank

Fuori collana
2008, 125 pp., 8 in b/n
11x16,5
ISBN: 9788889854303

€ 9,50
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Quarta

La Vita che Giorgio Vasari gli consacrò nel 1550 fu in assoluto la prima biografia di Andrea Mantegna, grande nome della pittura del Quattrocento, del quale l’Ariosto aveva cantato la gloria nel suo Orlando furioso. Questa Vita, breve e lacunosa, fu implicitamente criticata da un canonico di Padova, Bernardino Scardeone, nell’opera che fece stampare a Bâle nel 1560: De antiquitate urbis Patavii et claris civibus patavinis. Agli errori e alle insufficienze del Vasari, Scardeone oppose un ritratto completamente nuovo degli anni giovanili del Mantegna, di cui rivendicò l’origine e la formazione padovana, dopo aver sottratto all’oblio la figura del suo vecchio maestro, Francesco Squarcione. Vasari corresse dunque a sua volta, nella seconda edizione delle Vite, l’immagine che aveva tracciato della giovinezza di Andrea. Si deve a questo dialogo parallelo dei due scrittori l’aneddoto che vede lo Squarcione rimproverare al suo allievo di aver dipinto, agli Eremitani di Padova, dei personaggi somiglianti a delle statue antiche colorate, impassibili e prive della dolcezza delle cose naturali, tema di cui si ritroverà l’eco perfino in un celebre passaggio della Recherche du Temps perdu. In Mantegna, è vero, gli archi, le iscrizioni greche e latine, le rovine, i marmi, le montagne fantastiche penetrate da stradine ombrose, i paesini in lontananza sembrano fatti dalla notte dei tempi per accordarsi ai destini di un’umanità di pietra. L’autore delle Vite non apprezzava questa poetica assoluta dell’immobile, della roccia e dell’Antico, preferendo l’altra faccia del genio di Andrea, il suo virtuosismo nell’esercizio della prospettiva, la sua inesauribile attenzione per il dettaglio.

Le Vite di Vasari

Le Vite dei più eccellenti architetti, pittori e scultori italiani comparvero a Firenze nel 1550, per i torchi di Lorenzo Torrentino. Questa prima redazione comprendeva poco più di 130 biografie, ordinate secondo lo sviluppo di tre periodi di progresso successivi: il tempo degli esordi, Duecento e Trecento; l’epoca rivoluzionaria del Quattrocento; il Cinquecento trionfale, che si apre su Leonardo, Giorgione, Correggio, Bramante e che è dominato dal genio di Raffaello. La vita di Michelangelo corona questo ampio edificio. Nel 1568, Vasari pubblica presso Giunti una seconda edizione del suo libro. Il contenuto dell’opera risulta considerevolmente aumentato per la comparsa di una ventina di nuove biografie, ancora più preziose poiché contemporanee all’autore: Beccafumi, Bandinelli, Pontormo, Giovanni da Udine, Tiziano… questa ricchezza profusa nella Giuntina le ha sempre valso la preferenza. La Torrentiniana, tuttavia, offre il testo originale, quello che cristallizza il disegno storico e critico delle Vite.

La novità della collana

Realizzata in collaborazione con il Dipartimento di arti grafiche del Louvre sotto la direzione di Louis Frank, questa collana presenta in graziose e curate monografie tascabili le Vite dei più eccellenti architetti, pittori e scultori italiani, le fondamenta della storiografia artistica italiana ed europea disponibili in edizioni filologicamente impeccabili ed economiche. Il testo originale italiano di ciascuna vita, ritrascritto a partire dalle edizioni del 1550 e del 1568, è accompagnato da una nuova traduzione in francese, la prima fino ad oggi mai pubblicata nel caso dell’edizione torrentiniana. Ogni volume è arricchito da un apparato critico originale (note critico-bibliografiche, indici e appendice delle ricorrenze degli artisti nelle vite) e da una serie di tavole in bianco e nero.

Autore

Giorgio Vasari
Fu pittore manierista, importante architetto e scrittore, storiografo, biografo, pioniere italiano della storia dell’arte. Tra il 1550 e il 1568 pubblicò (per Torrentini e per Giunti) le due edizioni delle Vite de’ più eccellenti pittori, scultori e architettori, dedicate a Cosimo I de’ Medici: fondamentale scritto biografico e critico che per la prima volta ricostruiva e valutava l’opera degli artisti, nel contesto della loro vita e delle stagioni artistiche d’Italia, tra Trecento e Cinquecento.